Gorjansko

 

Gorjansko si trova nel territorio noto come Carso di Comeno, a breve distanza dal confine italiano di San Pelagio. La storia di Gorjansko è lunga, con le prime menzioni dell'abitato risalenti al IV secolo. Fu bizantina fino al 568, longobarda fino al 774. Passò poi nelle mani del marchesato di Aquileia nel 931. Poi fu la volta dei principi duinati e nel 1354 l'Austria prese il territorio. Fu provincia illirica e nel 1815 passò nuovamente all'Austria.

Gorjansko porta con sé il peso degli orrori vissuti durante la prima guerra mondiale. In passato, queste terre furono teatro di conflitti e sofferenze, segnate da trincee e battaglie che lasciarono cicatrici indelebili nel territorio e nella memoria collettiva. Dopo la fine della Grande Guerra, Gorjansko divenne territorio italiano e fu cambiato il nome prima in Goriasco poi in Goriano. Durante la seconda guerra mondiale fu teatro delle operazioni del Litorale adriatico (OZAK). Finito il conflitto il territorio fu annesso alla Jugoslavija. 

Oggi, Gorjansko è un caratteristico paese della Slovenia. 

 

Una via del paese cintata da muretti carsici

Il laghetto del paese 

Passeggiando per il paese, si percepisce immediatamente che, al di fuori del centro, dove si erge la chiesa di Sant'Andrea, Gorjansko conserva un carattere profondamente rurale. Molte case risultano disabitate, mentre quelle abitate mantengono ancora numerosi dettagli del passato, testimoniando una storia che continua a vivere attraverso l'architettura e l'atmosfera del luogo. Le strade, i cortili e i portoni trasudano il fascino di un tempo passato, evocando una vita semplice e lenta, caratterizzata da povertà ma anche da un forte senso di orgoglio e appagamento. I vigneti che abbracciano il paese e l'aroma del vino proveniente dalle cantine trasformano il passeggiare per quei vicoli in un'esperienza magica, unica e profondamente legata a questo territorio.

In paese possiamo anche trovare la casa natia di Karel Šterkelj, linguista, giornalista, slavista ed etnografo sloveno. Facilmente riconoscibile la casa in quanto davanti ad essa si trova il suo busto ad opera dell'artista Mirsad Begič.

La casa di Karel Šterkelj 

La chiesa di Sant'Andrea 

Immediatamente fuori dal paese, sulla strada che porta verso il paese di Klanec si trova il cimitero della Grande Guerra (qui il link all'articolo per chi volesse approfondire la storia del cimitero). Attraversando la strada di fronte al cimitero e seguendo una traccia di sentiero quasi invisibile, dopo qualche centinaio di metri si raggiunge una radura che ospita i pochi resti semi-nascosti di cemento, testimonianza dell'ospedale da campo che un tempo accoglieva i soldati austro-ungarici. I soldati deceduti in questa struttura venivano sepolti nel cimitero di Gorjansko. È un vero peccato che le informazioni su questo ospedale siano del tutto inesistenti, non ho trovato foto che ritraggano la struttura. Ciò che resta, purtroppo, è davvero poco.

I pochi resti dell'ospedale 

E non dimenticate di bere un buon bicchiere di vino. A Gorjansko ci sono varie cantine dove poter gustare un buon vitovska o un sanguigno terrano. 

 

 

FOTOGRAFIE 


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