Topolò

Una piccola gemma delle Valli del Natisone

 

Il paese di Topolò è situato nella parte più orientale della provincia di Udine, vicino al confine con la Slovenia. Sviluppatosi su un ripido pendio a 580 metri slm. Fino al 1953, anno in cui fu inaugurata l'attuale strada che collega Topolò a Clodig, l'accesso al paese era possibile esclusivamente attraverso sentieri e mulattiere. Topolò (Topolovo in sloveno, Topoluove in dialetto sloveno locale e Topolove nella forma di compromesso adottata per la segnaletica stradale) è la frazione più popolosa del comune di Grimacco. Oggi, il paese è rinomato in tutto il mondo per il festival che si svolge a luglio. StazioneTopolò attira ogni anno migliaia di artisti e, naturalmente, visitatori. È un punto di riferimento per coloro che cercano un luogo tranquillo, arricchito dal suo albergo diffuso.

Topolò 

Durante la Prima guerra mondiale, a causa della sua vicinanza alle postazioni italiane sul Kolovrat (poi cedute agli austriaci durante la rotta di Caporetto), il paese subì i disagi inflitti da entrambi gli eserciti. Tuttavia, il vero patimento doveva ancora arrivare. Prima con l'avvento del fascismo, che colpì duramente la popolazione, tanto da quasi estinguere il dialetto slavo parlato in quei luoghi (il dialetto della Slavia veneta), che per molti abitanti era la lingua madre, l'unica lingua che conoscevano. Successivamente, con la guerra fredda, a causa della breve distanza dal confine con l'ex Jugoslavia.

Questi fattori provocarono un vero e proprio esodo. Nel 1891, Topolò contava 490 abitanti, mentre oggi nel paese risiedono solo 36 persone. Le ragioni di questo spopolamento non furono soltanto politiche; anche la vita difficile, segnata da un quasi totale isolamento, contribuì significativamente a ridurre la popolazione del territorio.

Nel paese, le abitazioni riflettono l'architettura spontanea della Slavia veneta, caratterizzate da edifici a pianta regolare e ballatoi in legno con scale esterne. Molte delle case più antiche sono prive di camini, poiché la cucina era spesso situata nella cosiddetta "stanza del fumo". Passeggiando per le strette vie lastricate in acciottolato, si possono ammirare case recentemente ristrutturate con i fondi europei, che oggi fanno parte del modello di albergo diffuso. 

La via principale del paese

Ballatoio con scala esterna

Durante la nostra visita, non abbiamo incontrato anima viva, e ciò è un vero peccato, poiché nella parte più alta del paese si trova la chiesa di San Michele, che era chiusa. Così morì subito la speranza di sapere chi poteva aprire la chiesa. Costruita nel 1847 dagli abitanti del paese senza alcun aiuto esterno, la chiesa è stata realizzata utilizzando le pietre estratte dalle cave locali. Sulla facciata principale, si può ammirare un bellissimo mosaico che raffigura San Cristoforo. 

Chiesa di San Michele 

Il mosaico con San Cristoforo 

FOTOGRAFIE 


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