Chiesa di San Giovanni di Gerusalemme
Cavalieri, pellegrini e viandanti: un crocevia di storia tra preziosi affreschi e resti romani nell'epoca delle crociate
La chiesetta si trova nell'abitato di San Tomaso di Majano. Fu edificata nel 1199, insieme all'adiacente ospitale, dai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, che in seguito divennero noti come Cavalieri di Malta, grazie a una donazione di Artuico di Varmo. Questa struttura serviva come punto di accoglienza e supporto per i pellegrini diretti in Terra Santa durante le crociate. La chiesetta è l'ospitale rappresentavano un'importante tappa lungo la "Via di Tagliamento" o "Via d'Allemagna", un corridoio fondamentale per i viandanti provenienti dal nord e dai paesi baltici, in viaggio verso i porti di Venezia, Latisana e Concordia.
La chiesetta è stata conservata e restaurata con estrema cura, riuscendo a resistere ai terremoti del 1348, del 1511 (anno tristemente noto per il Friuli, segnato da rivolte contadine, peste e scosse telluriche) e, infine, al devastante sisma del 1976. Proprio i lavori di restauro seguiti a quest'ultimo evento hanno permesso di riscoprire preziosi affreschi trecenteschi, tra i quali uno realizzato da Nicolutto da Gemona, che rappresentano le più antiche testimonianze pittoriche del Friuli di cui si conosca l'autore. Sulla facciata esterna spicca un affresco di San Cristoforo risalente al XIII secolo, che fino al 1895 si ergeva completo per sei metri d'altezza, ma di cui oggi rimane visibile solo il busto. Nelle immediate vicinanze si trova un altro affresco che ritrae San Nicola (patrono dei viandanti), San Giacomo e San Giovanni di Gerusalemme, protettore dell'ospitale. La composizione include anche il ritratto del committente e alcuni stemmi, ormai sbiaditi dal passare dei secoli.
L'elemento più singolare della chiesetta è la presenza di un'ara funeraria romana, risalente al I secolo d.C., che è stata riutilizzata come acquasantiera. Nella sua parte centrale, l'ara presenta l'iscrizione:
Sallustiae / Minnidis L / Ionidi / Callistus / Phoebi
Caesaris / Augusti / Arcari Vicar / Contubernali / Annor XVI
Che possiamo così tradurre: “A Sallustia Ionide, liberta di Sallustia, Minnide Callisto, vicario di Febo, cassiere dell’imperatore Cesare Augusto, (pose) alla contubernale, di anni 16”. Sui lati troviamo due amorini con le fiaccole rivolte verso il basso in segno di morte. Da alcuni documenti sembra che l'ara sia stata ritrovata da alcuni contadini nei pressi del Tagliamento, posta originariamente nella chiesa ospitale di San Bartolomeo a Ronchis (retta dall'ordine dei Templari in seguito dai Cavalieri di Malta). Agli inizi del XIX secolo fu portata nella chiesa di San Giovanni dove ancora risiede.
All'interno si trovano anche tre altari, opere cinquecentesche di Domenico da Tolmezzo. La sezione camapanaria fu invece aggiunta nel XVI secolo.
Una chiesa che sicuramente merita una visita, visto il suo valore storico e artistico. Testimonianza di una stazione dei tempi delle crociate così ben conservata è difficile da vedere altrove. Entrare li dove migliaia tra cavalieri e pellegrini hanno lasciato il loro segno, fa ancora un certo effetto.
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