Bunker tipo C Idrija
A idrija uno dei tanti bunker del Vallo Littorio
A partire dal 6 gennaio 1931 con la circolare 200 lo Stato Maggiore del Regio Esercito (in realtà fu Mussolini a volerlo) venne messo in atto un sistema di fortificazioni formato da opere di difesa (bunker) per proteggere il confine italiano dai paesi limitrofi. Nacque così il Vallo Alpino del Littorio.
Idrija era situata nel settore XXII del Vallo orientale. A differenza delle strutture del Vallo occidentale, che furono distrutte dopo il trattato di pace di Parigi del 1947, molte delle opere del Vallo orientale sono giunte fino a noi. Questo è avvenuto perché, con il passaggio del territorio del Vallo orientale alla Jugoslavia, tali opere sono riuscite a salvarsi. Il bunker che abbiamo visitato è un osservatorio grande a pozzo con cupola corazzata-tipo C. Questo bunker, classificato come Opera Tipo 200, prende il nome dalla circolare.
Di seguito viene riportata l'esatta dicitura della circolare 200 che determinava come doveva essere composto un bunker Tipo C:
La cupola corazzata, del diametro interno minimo di 120 cm e dello spessore di 25 cm con tre feritoie munite di sportelli chiudibili dall'interno, può contenere due osservatori, uno con goniometro e l'altro con cannocchiale ricercatore e uno o due apparati telefonici.Ha poi due ricoveri (anziché uno) di metri 3 x 2,50, i quali permettono di ricavare sei lettini alla marinara (3 per ricovero) e di contenere due centralini telefonici, 3m³ di materiali vari, un tavolo e sei uomini.Le scale di accesso al ricovero ed al pozzo hanno dimensioni di metri 0,90 per rendere più facile l'afflusso del personale. Il costo stimato è di L. 110.000.
Questo bunker si trova lungo il fiume, poco distante da Idrija. Sebbene sia adiacente al sentiero, risulta praticamente invisibile, proprio come era progettato per essere. La sua funzione di mimetizzarsi nell'ambiente è ancora oggi perfettamente mantenuta.
Nel complesso, il bunker si è ben conservato nel corso del tempo. All'interno non si riscontrano segni di vandalismo, nonostante il facile accesso. Quasi tutte le scritte sono ancora leggibili, e gli accessi alla fotofonica, alla cupola e agli altri ambienti sono liberi da ostacoli. Inoltre, le scale sono in buone condizioni.
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