Sipar
Il castello inghiottito dal mare
A 4 km a nord di Umago, su una penisola (o isoletta, dipende dalla marea) proprio sulla spiaggia di Katoro, si trovano i resti di Sipar.
Le rovine del castello risalgono al VI secolo, costruito su una precedente fortificazione di epoca romana (III secolo-al tempo del imperatore Valeriano). L'area (lunga 200 metri e larga una cinquantina) sta pian piano scomparendo sia per il fenomeno del bradisismo sia per la lenta ma continua erosione.
Nel 876 fu saccheggiato e completamente distrutto dai pirati narentani guidati da Domagoj che in quei tempi era perennemente in guerra con Venezia. A partire dal 929, quando Ugo di Provenza donò il castello al vescovato di Trieste, fu per quasi 500 anni continuamente conteso da Venezia e Trieste. Fino al 1448, anno in cui il doge Foscari decise di togliere ogni diritto ai triestini sulle terre istriane.
Nelle varie campagne archeologiche sono stati ritrovati numerosi oggetti di varie epoche in cui l'abitato era attivo. La maggioranza dei oggetti sono di epoca romana; monete, anfore, urne, oggetti in terracotta e anche mosaici. Oggi esposti al museo di Spalato.
Un altro scorcio di Sipar
Si è parlato di un futuro parco archeologico di Umago (che comprende Zambrattia, Katoro e Punta Tiola) ma ad oggi nulla è stato fatto.
D'altronde, com'è giusto che sia, la natura sta facendo il suo corso e tra non molto Sipar sparirà. Inghiottite dal mare le pietre non racconteranno più la loro storia.
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