Castel Tasso

Un tuffo nel medioevo in uno dei castelli meglio conservati dell'Alto-Adige

 

Il castello si erge su una collina nel comune altoatesino di Campo di Trens, dominando la Sterzinger Moos, un ex palude bonificata. La sua straordinaria conservazione è davvero sorprendente; non avendo mai subito conquiste o devastazioni, rappresenta una autentica finestra sul Medioevo, offrendo un autentico salto nel tempo.

Oggi, il castello è di proprietà dei signori Turn und Taxis di Ratisbona, gli stessi che possiedono il Castello di Duino, che lo acquistarono dall'Ordine Teutonico in seguito alla sua estinzione nel 1813. I primi documenti che attestano l'esistenza del castello risalgono circa all'anno 1100, quando passò in possesso feudale dei conti di Lechsgmünd. Nel 1140, i signori di Stilfes lo acquistarono, ampliandolo e attribuendogli il nome tedesco con cui è ancora conosciuto: Burg Reifenstein.

All'interno, è possibile esplorare dieci suggestivi ambienti. Tra questi spiccano sicuramente la stanza verde, caratterizzata da un'imponente volta gotica e pareti riccamente decorate. Proseguendo, si arriva alla sala delle torture, un luogo che racconta storie inquietanti, e al pozzo della prigione, dove, vedendo le condizioni in cui dovevano stare i prigionieri, beh...un brivido sale. I sotterranei con la loro tetra atmosfera custodiscono due tombe scavate nei tronchi di albero databili tra il IV-VIII secolo che sono state rinvenute nella chiesetta di San Zeno poco distante dal maniero e che faceva parte dei possedimenti del castello, visto che una cappella interna non esisteva. La camera dei signori evoca un'epoca di nobiltà e raffinatezza.

Tuttavia, l'elemento che ci ha colpito di più è stata la cucina duecentesca, splendidamente conservata. Appena entrati si viene subito assaliti dall'odore acre della fuliggine che ricopre per intero il soffitto e gran parte delle pareti. Bassa, poco illuminata solo da una piccola finestra. Usata per secoli, e volutamente lasciata immutata. Li, in quella stanza, in tutti i sensi, si respira il medioevo. 

La cucina 

La camera dei signori

Abbiamo visitato il castello in un caldissimo fine luglio nelle ore centrali della giornata. La strategia si è rivelata ottima. Eravamo cinque persone in tutto il castello. Il silenzio, la calma, il tempo per osservare e godersi tutto.

Come scritto in precedenza merita sicuramente una visita anche la chiesetta di San Zeno. Posta a poche centinaia di metri dal castello, raggiungibile su un piccolo sentiero, dove il bivio per raggiungerla, si trova proprio sulla strada che conduce al castello. Costruita nel XIV secolo è attualmente chiusa, ma dalla finestra del lato frontale è perfettamente visibile il suo interno.

Il terribile pozzo della prigione

La chiesa di San Zeno 

FOTOGRAFIE 


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