Monte Trstelj e Monte Stol 

Un osservatorio austriaco fuori dalle linee di tiro

 

Il monte Trstelj, con i suoi 643 metri di altitudine, rappresenta la collina più elevata del Carso sloveno e anche la vetta più alta dei Črni Ĥribi. Queste alture si ergono sull'altopiano carsico di Trieste-Komen, tra Lipa e Opatje Selo, per poi scendere verso la valle del Vipacco. Mentre il Stol con i suoi 623 metri è il secondo monte più alto.

Durante la Grande Guerra, il Trstelj e lo Stol rimasero ai margini dei combattimenti sul fronte carsico non venendo mai coinvolti direttamente, svolgendo invece un ruolo cruciale come postazioni di osservazione per l'esercito austro-ungarico. In seguito al fallimento della X battaglia dell'Isonzo (12 maggio-5 giugno 1917) il Monte Santo persisteva sotto il dominio austriaco, mentre la famigerata linea Trstelj-Ermada continuava a rappresentare un obiettivo inaccessibile per le forze italiane. Il morale delle truppe italiane era ormai fiaccato, come testimoniato dal colonnello Angelo Gatti, Capo dell'Ufficio Storico del Comando Supremo, che in quei giorni annotava: "Non si ribellavano; quando erano spinti fuori dalle trincee andavano, ma piangevano." In questo contesto, il Trstelj e lo Stol mantennero la loro importanza strategica come osservatori per le forze austro-ungariche.

                                          Il sentiero che conduce alla cima

I resti di una gavetta austriaca                                                 

Tra i diversi percorsi per raggiungere la cima, noi abbiamo scelto quello che parte da Železna Vrata (Porte di Ferro). Da qui si snoda un sentiero che attraversa un bel bosco, conducendo alle due vette. Lungo i margini del sentiero è possibile scorgere numerose formazioni rocciose e pietre contenenti fossili, prevalentemente di rudiste e gasteropodi, testimonianze dell'antico passato marino di questa zona. In molte zone, durante il percorso sono, purtroppo, ancora visibili i danni dell'incendio che ha letteralmente divorato il Carso nell'estate 2022.

                                                               Fossili

Uno dei primi muri in pietra costruiti dai soldati che si inconta salendo      

Durante la salita verso la cima, si incontrano i primi resti di manufatti in cemento e pietra. Ciò che colpisce immediatamente è che il terreno non appare sconvolto dai bombardamenti, come avvenuto in altre zone teatro di aspri combattimenti. Questa impressione è confermata anche dalla scarsa quantità di materiale ferroso presente sia sul suolo che nelle cavità-rifugio circostanti. Con il passare del tempo, trincee e camminamenti sono ormai quasi completamente scomparsi dal terreno. Questa situazione rende la zona praticamente deserta. Non si incontrano cacciatori di reperti, e la maggior parte delle persone preferisce passeggiare lungo il sentiero dei cavalli, situato più in basso sulle pendici del Trstelj, verso la Valle del Vipacco.

 

                   Scritta incisa nella pietra fatta dai soldati austro-ungarici 

Un'ampia cavità rifugio                                                  

FOTOGRAFIE 


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